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Ivan Zufferli ultramarathon 2014Ivan Zufferli: Friulano vince Ultramarathon 2014 News 08/01/2015 Ivan Zufferli ultramarathon 2014 Ivan Zufferli ultramarathon 2014 Ivan Zufferli ultramarathon 2014 Ivan Zufferli ultramarathon 2014 Ivan Zufferli ultramarathon 2014 Ivan Zufferli ultramarathon 2014 Ivan Zufferli ultramarathon 2014 Ivan Zufferli ultramarathon 2014 Ivan Zufferli, un friulano doc in trionfo a Capo Verde Ivan Zufferli ultramarathon 2014 CORNODI ROSAZZO. Si definisce orgogliosamente «un friulano doc», Ivan Zufferli, 35 anni, vincitore nello scorso dicembre della “Boavista ultra-trail”, 150 chilometri di maratona non stop sull’isola… CORNODI ROSAZZO. Si definisce orgogliosamente «un friulano doc», Ivan Zufferli, 35 anni, vincitore nello scorso dicembre della “Boavista ultra-trail”, 150 chilometri di maratona non stop sull’isola di Capo Verde. E come tutti i friulani doc lavora sodo e quotidianamente per raggiungere questi incredibili traguardi. Con una disciplina e una volontà di ferro. È fiero di essere di Corno di Rosazzo, anche se a Brescia, dove presta servizio da 12 anni nella Polizia ferroviaria, lo hanno ormai adottato e lo conoscono tutti per le sue imprese di maratoneta. Ma, si sa, “nemo profeta in patria”. Con da un lato il riserbo tipico di un friulano, fatto di tempra e determinazione, e dall’altro il carattere incline alla leggerezza, Ivan racconta in un fiume di parole la sua ultima impresa, quasi stupito dell’attenzione, ma con l’entusiasmo di sempre. Anche perché i dolci pendii dei Colli orientali e delle colline di Gramogliano sanno di casa e sono molto lontani da un “ultra-trail,” che significa correre con una temperatura di 27 gradi su un percorso desertico con diversi avvallamenti, avendo a disposizione al massimo 40 ore per coprire i 150 chilometri del percorso. Unico equipaggiamento lo zaino con sacco a pelo e acqua ogni 10 chilometri. Ma le gambe non bastano, bisogna sapersi orientare, saper riposare e dosare le forze. E Ivan ce l’ha fatta in 18 ore, 20 minuti e 2 secondi contro 59 concorrenti provenienti da tutto il mondo. «Quando corro sono molto concentrato, sento i miei passi e penso al mio respiro, al mio essere – racconta Ivan –. Per la gran parte della gara si è da soli con se stessi, il proprio gps e le proprie forze». Una prova al limite, non certo improvvisata, ma frutto di un allenamento quotidiano all’esterno per due-tre ore al giorno, al quale si deve sommare il lavoro in palestra. Tra i tanti riconoscimenti prima di Capo Verde, la vittoria nel 2014 della “Sardinia ultra-marathon”, 153 chilometri in Sardegna per 6 mila metri di dislivello in 23 ore e 50 minuti. Ora, a febbraio a Petra, in Giordania, lo attende la “Transarabia”, 300 chilometri non stop che Ivan, da buon friulano doc, crede di poter terminare in circa 50-55 ore, in attesa di ritornare nei suoi Colli Orientali. (m.b.) fonte: messaggero veneto 08 gennaio 2015