Scopri il Potenziale di Investimento a Capo Verde: Il Condo Hotel, una Opportunità Unica! Investimenti 07/01/2024
Storia “Cape Verde 1746 map” di Jacques Nicolas Bellin (1703-1772). Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons. Storia di Cabo Verde Le isole di Capoverde sono rimaste inesplorate sino alla metà del XV secolo e, ancora oggi, ci sono pareri contrastanti su chi sia stato il primo scopritore delle isole. Le varie teorie parlano del veneziano Cadamosto che, nel 1456, sostenne di aver avvistato le isole. Probabilmente fu invece il genovese Antonio De Noli, forse accompagnato dal portoghese Diogo Gomes, a scoprire le isole di Santiago e le altre Sottovento tra il 1455 e il 1461. A Diogo Alfonso spetta invece il merito della scoperta delle isole Sopravento di Santo Antao, Sao Vicente e Sao Nicolau. La colonizzazione iniziò a partire dal 1492 da parte di un piccolo gruppo di Genovesi, Portoghesi e Spagnoli che si insediarono sull’isola di Santiago dove, grazie alla tratta di schiavi provenienti dall’Africa Occidentale, iniziarono attività agricole basate su vari tipi di coltivazioni che non diedero però i risultati aspettati, vista l’aridità dei terreni. Si dedicarono così altre due attività: il rifornimento delle navi e la tratta degli schiavi.Capoverde è situata infatti al centro dell’Atlantico e tutte le navi dirette in America e in Brasile facevano tappa sulle isole per fare approvvigionamento di cibo e acqua nonché per riparare e rifornire le navi e, per tutto il 1500, questa fu la risorsa principale per le isole accanto alla tratta di schiavi. I mercanti di schiavi infatti trovavano in queste isole un mercato sicuro, senza doversi spingere fino alle coste africane.Crebbe anche il commercio di altri beni provenienti dall’Africa come avorio, gomma, ambra e miele ma la risorsa che permise di avere una forte moneta di scambio derivò dalla produzione di cotone, coltivato e poi intrecciato in tessuti dagli schiavi. Grazie alla tintura di oricello, un lichene che cresceva nelle zone montagnose e da cui si ricavava una speciale tintura blu, i tessuti venivano poi colorati.La dichiarazione del 1870, che pose fine alla schiavitù, non significo’ però condizioni di vita migliori per la popolazione, gli ex schiavi dovettero sopportare infatti altri numerosi anni di lavori forzati, fino al secolo successivo. Il Portogallo governava infatti in base al colore della pelle ed individuo’ ben 17 categorie di persone, dal “nero scuro” al “quasi bianco” portando così anche ad una forma di razzismo interna al popolo capoverdiano in cui i più chiari disprezzavano quelli con carnagione più scura. Agli inizi del 1900 Sao Vincente divenne il principale centro economico, prendendo il posto di Santiago, con la conseguenza di una grande migrazione dalle altre isole di gente in cerca di lavoro. Purtroppo la diminuzione del traffico marittimo e la grande siccità portarono a terribili conseguenze: nel 1921 morirono infatti ben 17.000 persone. Tra gli anni ’30 e gli anni ’40 ci fu un decennio di prosperità per le isole grazie ad abbondanti piogge ma successivamente la fame tornò. All’inizio della seconda guerra mondiale Lisbona inviò oltre 6000 uomini a presidiare la popolazione affamata e il sentimento anti portoghese si diffuse sempre più. Anni di siccità, carestie e morte continuarono a seguire segnando ancor di più la popolazione.Nel XX secolo i capoverdiani iniziarono però ad avere ideali di indipendenza e, grazie al riconoscimento da parte del Portogallo, dell’importanza di questa colonia, Capoverde divenne il centro intellettuale delle colonie portoghesi con una scuola superiore ed un seminario oltre al riconoscimento di una cittadinanza portoghese, portando così ad un nuovo pensiero liberale. Nel 1926 la Repubblica portoghese venne però rovesciata dal suo esercito segnando l’inizio di 50 anni di dittatura fascista.La figura più importante che segnò le sorti di questa popolazione fu quella di Amìlcar Cabral. Egli abbracciò ideali comunisti e liberali durante il periodo degli studi e nel 1954 fondò un piccolo movimento nazionalista. Nel 1956 con Aristides Pereira fondò un piccolo partito il PAIGC (Partito per l’indipendenza della Guinea e di Capo Verde).Il partito incitava a condizioni di vita migliori con mezzi pacifici e, a tale scopo, Abilio Duarte, membro del gruppo, fu inviato a Capoverde per incitare alla rivolta gli studenti e i lavoratori portuali. Intanto Cabral, espulso dal Paese nel 1955, istituì una base nell’ex Guinea francese.L’insurrezione, manifestatasi attraverso scioperi, portò a condanne a lavori forzati, massacri di massa e ad arresti di ribelli. I capoverdiani aspettavano che Cabral arrivasse della Guinea e li liberasse… Ciò non avvenne, Cabral venne infatti ucciso il 20 gennaio del 1973, all’età di 52 anni, per mano di alcuni traditori del PAIGC. La sua morte provocò però forti reazioni che decretarono la liberazione della Guinea Bissau e la sua entrata nell’”Organizzazione dell’unità Africana” nel novembre del 1973. Capoverde riuscì, nel frattempo, ad ottenere unicamente un proprio Consiglio Nazionale.La salvezza per queste isole arrivò grazie ai democratici, che in Portogallo riuscirono a rovesciare Spinoza e, dopo un governo di transizione, alla fine del giugno del 1075 fecero svolgere delle elezioni generali. Fu così che il PAIGC divenne il nuovo governo ed il 5 luglio 1975 venne proclamata l’indipendenza e Aristides Pereira venne nominato presidente.Il Colpo di Stato del 1980 in Guinea Bissau ha rotto il legame istituzionale con Capoverde facendo si che il partito venne rinominano in PAICV (Partido Africano de Indipendencia de Cabo Verde).Carlos Veiga, per contrastare il monopolio politico del partito, nel 1990 fondò MpD (Movimento para Democracia) facendo si che Capoverde diventasse uno stato multi-politico. Le elezioni nel 1991 lo videro vincitore e il partito governò per tutto il decennio successivo.La politica di questo governo ha portato importanti novità per le isole tra cui l’apertura agli investimenti stranieri, lo sviluppo del turismo, della pesca e di industrie di servizi.Il 14 gennaio del 2001 il PAICV ha riacquistato il potere politico e Pedro Pires è stato eletto presidente. Le prossime elezioni si svolgeranno nel 2011.