Boa Vista… NO STRESS!Boa Vista… NO STRESS! Racconti 05/09/2019 Boa Vista… NO STRESS! Condividi su Facebook Mercoledì 10/07/2019 Eccoci qua, upgrade omaggio in camera junior suite fronte oceano con accesso diretto alla bianca spiaggia ventilata… siamo a Capo Verde, sull’isola di Boa Vista, uno dei miei sogni dei tempi delle medie si sta inaspettatamente ed improvvisamente avverando. Per la prima volta azzardiamo una vacanza in all inclusive con una prenotazione last minute tutto sommato abbastanza vantaggiosa, casualmente scopriamo che questo è il periodo migliore, il sole picchia ma il caldo è mitigato dal vento costante, non piove quasi mai, la temperatura percepita varia dai 20° ai 30° circa, l’oceano, qui abbastanza calmo, sfoggia una gradazione che va da un azzurrino/verde acqua al blu scuro… un incanto! Camera 645 perfetta, anche come posizione, defilata rispetto al centro del villaggio turistico; uscendo in “giardino” una gattina affettuosa ci dà il benvenuto! Il resort è curato, si mangia benissimo ed il personale è quasi esclusivamente capoverdiano, ma purtroppo è un po’ isolato rispetto a Sal Rei, il paese principale, la vila, dove in questi giorni incontreremo una nostra conterranea trasferitasi qui molti anni fa ed un’altra italiana che qui ha fondato e gestisce un asilo. Non vedo l’ora di assaporare un po’ di vita “reale”: io e Raffaele non siamo tagliati per la vita da resort ed il mio spirito da viaggiatrice protesta un po’, pur apprezzando alcune comodità che spesso non ha modo di testare. Grazie Universo che mi fai accedere a tutta questa prosperità (in senso lato, non solo materiale…)! Giovedì 11/07/2019 Capo Verde, arcipelago di 10 isolette di origine vulcanica, ha tutta l’aria di essere un ottimo compromesso per accontentare sia turisti vacanzieri che viaggiatori esplorativi, oltre che attirare anche molti appassionati di sport acquatici. Noi abbiamo 7 giorni a disposizione e desideriamo sfruttarli al massimo alternando relax ed escursioni: una giornata all’insegna del riposo e della pianificazione-fughe-e-gite è quello che ci vuole. Per l’avvistamento balene è troppo tardi, per le tartarughe che escono dall’oceano per deporre le uova è il periodo migliore: le offerte dentro e fuori dal resort non mancano, speriamo di aver tempo per far tutto, ma come di consueto mi affido anche al corso degli eventi, i programmi sono fatti anche per essere cambiati! Parola d’ordine: flessibilità. Nel pomeriggio optiamo per una passeggiata alla scoperta del lungomare in direzione nord: spiaggia, alte dune di sabbia punteggiate da arbusti, bagnanti (pochi), un pescatore paziente con un semplice filo in mano, un ristorantino dall’aria romantica in riva al mare, la ciminiera di una vecchia fabbrica di mattoni, qualche cane che trotterella qua e là, una piramide di sabbia perfetta al posto del classico castello, un resort monumentale… Mentre rientriamo godendoci l’avanzare del tramonto incontriamo sul bagnasciuga le figlie di Antonella, arrivate anche loro ieri dalla Carnia, come noi! Venerdì 12/07/2019 Oggi è tempo di consegne alla scoperta di Sal Rei e di segreti isolani; abbiamo fissato due appuntamenti, uno alle 10.00 con Sonia per visitare il suo asilo ed uno a seguire con Barbara, per conoscere lei ed il suo ristorante. Con 10 euro o 1000 escudos (meglio) un taxi ci accompagna a destinazione. Lo zainetto grigio e rosso che io e mia sorella Sebastiana utilizzavamo da bambine per andare in gita o in montagna è impaziente di essere recapitato ai bimbi capoverdiani: ci tengo a portare un aiuto simbolico a qualche realtà del luogo, quindi l’ho imbottito di peluches, pennarelli, quaderni, dentifricio, cerotti colorati ed altre sorpresine. I sorrisi e gli occhi gioiosi dei bimbi riempiono l’anima. Per Barbara abbiamo in serbo 6 ricottine affumicate, omaggio del nostro amico in comune Ermes! Così potrà preparare uno dei nostri piatti tipici: i cjarsons! Fra ricordi, racconti e risate scopriamo molto dell’isola, della comunità italiana, di quella senegalese, del turismo: in fondo Boa Vista conta appena 15000 abitanti, di cui solo 9000 sono autoctoni. In quel vicoletto in zona mercato comunale assistiamo al crearsi e dissolversi di piccoli scorci di vita quotidiana: via vai di bambini, donne, uomini, pescivendoli improvvisati, voci, colori, sputi, giochi in strada… a meno che non ci si addentri soli nella zona delle “baracche” non c’è nulla da temere, al contrario di quello che sostengono hotels e agenzie. Così conosciamo anche Alex, un senegalese dallo sguardo dolce ed onesto grazie al quale Raffaele tornerà a casa con un djambé come terza valigia. In men che non si dica diventiamo protagonista e coprotagonista di uno spettacolo di strada che attira vari curiosi e turisti, in cui Raffa si ritrova a suonare con senegalesi e capoverdiani ed io non resisto alla tentazione di scatenarmi ai ritmi sfrenati delle percussioni. Un successo di “integrazione” sotto il tenue sventolio delle bandiere capoverdiana, italiana e friulana! Prima di rientrare nel nostro piccolo eden facciamo 4 passi con Simona (un’amica di Barbara in vacanza) che ci accompagna al piccolo porticciolo ed al mercato del pesce. Siamo felici e fortunati. Sabato 13/07/2019 Buongiorno oceano! Programma del mattino: lunga camminata alla scoperta del disabitato lungomare in direzione sud. Lo sciabordio rilassante delle onde ci tiene compagnia, paesaggi desertici, dune su cui talvolta in lontananza appare un pick-up carico di turisti in pausa foto, qua e là altri bipedi in costume come noi passeggiano in ambo le direzioni. In mezzo al nulla Raffaele fotografa un parallelepipedo cavo originariamente bianco, arrugginito, un oggetto non ben definito, forse una cassa, un ex frigo, boh, artificio morto. Man mano che ci avviciniamo all’estremità della baia la costa si fa via via più sassosa, con pietre nere, mentre la terraferma diventa sassosa e rossiccia; saliamo sulla “collinetta”, poco lontano c’è una montagnola, alcune piste giungono fino al capo della praia de Chaves provenendo da un paesaggio quasi lunare. Fra le nere rocce bagnate dal mare avvistiamo un gruppo di pescatori che ci fanno cenno di andare a vedere il loro abbondante e colorato pescato. Prima di tornare alla base ci concediamo un bagnetto in una delle tante piscine naturali di quella zona. In serata raggiungiamo Simona al Morabeza, un suggestivo locale sulla spiaggia, a metà strada fra il resort e la vila, per assistere ad un imperdibile spettacolo di musica e danza senegalesi. Davanti al fuoco, sotto le stelle e la luna, i ritmi e le danze sono travolgenti. Quando ormai si è fatto buio arriva anche un mangiafuoco che prima di iniziare disegna alcuni simboli misteriosi sulla sabbia… un rito segreto! Domenica 14/07/2019 8:30 partenza per partecipare all’escursione in quad! Abbiamo scelto la parte nord dell’isola. L’esperienza è molto positiva e ci permette di visitare tanti luoghi in poco tempo, divertendoci. 1ª tappa: RABIL, un negozietto di artigianato locale, una vista su una vallata interna che si fa verde solo quando piove (qui non piove da 2 anni!). 2ª tappa: il DESERTO DI VIANA… wow! Dune bianche di sottilissima sabbia proveniente dal Sahara e trasportata dal vento; 5 km punteggiati da qualche roccia nera, bellissimo! Percorrendo una pista su terreni brulli, sassosi, rossicci e con qualche arbusto raggiungiamo la nostra 3ª tappa: BOFAREIRA, il paesino più piccolo dell’isola; facciamo una sosta nella piazzetta ed io e Raffa visitiamo il museu che consiste in una raccolta familiare di oggetti di una volta di vario tipo. Dopo un succo di frutta nel baretto ripartiamo alla volta della spiaggia di Santa Maria (4ª tappa) per vedere ciò che resta di una nave spagnola incagliata lì nel 1968. Mentre ritorniamo alla base attraversiamo Sal Rei e passiamo anche all’esterno della zona delle abusive “baracche”, un paese nel paese in cui è bene addentrarsi solo se accompagnati da un autoctono: Ermes dice che lì ci si diverte un sacco la sera! Lunedì 15/07/2019 In tarda mattinata saliamo sul bianco fuoristrada di Barbara che ci preleva assieme a Simona: la spiaggia di Santa Monica ci attende (direzione sud). Percorrendo una strada semi-asfaltata e proseguendo su piste sterrate senza indicazioni, attraversiamo paesaggi lunari, deserti, la chiesetta di St. Antonio in mezzo al nulla, mamma asina e cucciolo, alcune caprette, due pennuti bianchi con lungo becco grigio a spatola e zampe lunghe che escono dall’acqua… ed ecco che compare il baracchino sulla spiaggia dove anche io assaggerò del pesce fresco alla griglia. Grazie alle nostre nuove amiche riusciamo a farci un’idea più completa su come “funziona” l’isola. Prima di rientrare io e Raffaele ci allontaniamo un po’ e ci facciamo un divertente bagno sbattuti a riva dalle onde. Una volta in hotel, dopo cena assistiamo ad un bellissimo spettacolo di danze tipiche capoverdiane, meravigliose! Come introduzione proiettano un breve filmato per ogni isola: è lampante il fatto che sono abbastanza diverse l’una dall’altra, sia come vegetazione che come caratteristiche culturali e attrattive turistiche… vorrei visitarle tutte! Martedì 16/07/2019 Siamo agli sgoccioli, sarebbe bello potersi fermare ancora qualche giorno per scoprire altri luoghi (l’oasi, un villaggio di pescatori abbandonato, i colorati paesini del nord, le spiagge delle tartarughe…) ed abbronzarsi con calma. Il programma di oggi prevede spiaggia e ultima cena al Ca’ Baby, come promesso. Dividiamo il taxi con una coppia di francesi habitué e scendiamo in piazza per un breve tour di negozietti. Beviamo una birra all’osteria Blue Marlin per conoscere anche Luca, carnico di origine pure lui. Da Barbara ci raggiunge Simona, Alex si siede con noi, ultime chiacchiere, assaggio il formaggio di capra locale alla piastra. Due carnici (tre con Barbara), una bresciana, un senegalese, è come se ci conoscessimo da più tempo. Prima di salutarci andiamo “a bere l’ultima” in una bettola locale. See you, thank you, obrigado, bye bye! Mercoledì 17/07/2019 In mattinata non ci resta che preparare i bagagli e fare il punto della situazione. Siamo felici, ci sentiamo arricchiti (come dopo ogni viaggio), grati. Lascio una meritata mancia alla signora delle pulizie, il suo volto si illumina stupito e mi ringrazia, quasi incredula. Mentre attendiamo di salire in aereo di tanto in tanto, ripensando alla nostra vacanza, ci guardiamo il braccialetto con il motto di Boa Vista: NO STRESS. Sorridiamo, quello di Raffaele forse è un esemplare unico: NO TSRESS! Conveniamo che anche questo non è un caso, e la cosa ci piace. Imbarco completato. Si decolla. Alla prossima! Giovedì 18/07/2019 Una volta a casa ho bisogno di togliermi un tarlo dalla mente che mi interroga fin dal nostro arrivo nella stanza con accesso diretto alla spiaggia di Chaves, perciò chiedo a Raffaele di consultare un libro che gli avevo regalato al compleanno qualche mese fa; il significato del numero 645 ci lascia senza parole suscitandoci un sorriso complice: Puoi viaggiare e svagarti con tranquillità. Non c’è più niente da pensare né da programmare. Le tue tasche sono colme di ottimi risultati e soddisfazioni. Prenditi una pausa all’insegna di relax e libertà. La parola d’ordine è: leggerezza. Non servono scopi od obbiettivi da raggiungere adesso. Grazie. Camilla VINCI UN SOGGIORNO GRATUITO… INFO Boa Vista… NO STRESS! Boa Vista… NO STRESS!