A BOA VISTA IN QUAD FINO A CABO SANTA MARIAA BOA VISTA IN QUAD FINO A CABO SANTA MARIA Racconti 25/06/2019 Boa Vista è la patria dei quad. Se ne vedono scorrazzare in ogni dove; in fila indiana attraversano le strade dissestate dell’isola, ponendosi come l’alternativa più dinamica e avventurosa alle classiche escursioni in pick-up e 4×4. Sono tante le attività che si occupano di organizzare gite e noleggiare quad a Boa Vista ed è dunque importante affidarsi ad un’agenzia seria e certificata così da avere la certezza di guidare mezzi sicuri ed essere tutelati da eventuali disguidi e incidenti. Io consiglio Quad Zone, a pochi minuti d’auto dal Riu Karamboa: sono stati loro a venirci a prendere presso il nostro albergo all’ora prestabilita, a darci tutte le indicazioni del caso grazie a personale preparato e multilingue e, dopo aver firmato la liberatoria e aver fatto un giro di prova all’interno di una piccola pista, siamo stati pronti a partire. Boa Vista in quad Noi abbiamo optato per il circuito diretto a nord, fino a Cabo Santa Maria, passando per il Deserto de Viana: 85 euro per un quad condiviso e per un percorso di circa 4 ore. Per noi era la prima volta, un po’ d’ansia c’era ma sono bastati pochi chilometri di marcia per acquistare fiducia e…in fondo è così facile! La nostra guida davanti e noi dietro, seguiti dagli altri compagni, alzando grossi polveroni sui tratti sterrati e salutando i passanti per le strade di paese, tra casette coloratissime e i sorrisoni dei bambini. Il paesaggio capoverdiano continua a stupire! Dove termina un villaggio esplode subito la natura che si traduce in grandi oasi verdissime o nel nulla più totale, dove quasi gli occhiali da sole non bastano, per proteggersi dall’abbagliante candore della sabbia. La nostra prima tappa è Rabil, l’originaria capitale di Boa Vista. Ci fermiamo per una quindicina di minuti, di fronte ad un bell’affaccio panoramico e curiosiamo in una bottega artigiana lì accanto dove l’argilla viene lavorata a mano per ricavarne utensili, vasellame ma anche dei carinissimi magneti da frigo, ideali da vendere come souvenirs. Ci accorgiamo subito di essere vicini al Deserto de Viana quando gli alberi ai lati della strada cominciano a scomparire, gli arbusti a diradarsi e la terra a schiarirsi sempre più, fino a diventare completamente bianca e finissima, simile a borotalco. Questo piccolo deserto, lungo appena 5 chilometri, pare essersi formato grazie al vento che avrebbe trasportato fino qui la sabbia sahariana. Bisogna sgasare al massimo per non scivolare dalle dune ed è una sensazione meravigliosa lasciarsi cadere giù dopo aver raggiunto la cima, così come su una giostra, mentre il nostro accompagnatore ci fa zigzagare e sgommare, in quell’ambiente quasi surreale. Lungo il tragitto facciamo sosta a Bofareira, un paesino tanto piccolo quanto tranquillo: pare essere quasi deserto, con le sue sole 150 anime. Al solito ritroviamo colori sgargianti, una piazzetta, un negozio e nient’altro. Qualche abitante, incuriosito, ci osserva passeggiare assicurandosi con lo sguardo di vederci ripartire, dopo una decina di minuti di pausa. Proseguiamo a questo punto verso la nostra meta, Cabo Santa Maria, la spiaggia sede del famoso relitto. Era il 1968 quando la nave spagnola Santa Maria naufragò, nel nord di Boa Vista; l’equipaggio fece appena in tempo a fuggire, prima che i locali saccheggiassero la nave la quale, da più di 40 anni, se ne sta ancora arenata lì. Un colosso marrone, immobile, tra le onde dell’Oceano Atlantico. Rimaniamo un po’ a guardarla, a scattarle qualche foto, cercando di percepire al massimo la storia che ha da raccontare e le avventure che quell’ammasso di ferraglia continua a portare con sè, anno dopo anno. fonte: Federica, 23 anni, da Udine. Laureata in Scienze e Tecniche del Turismo Culturale. Travel addicted per nascita e travel blogger per passione, sono alla continua ricerca di nuove esperienze ed avventure da condividere. Per info: Massimo +39 3387587220